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lunedì 2 dicembre 2013

la linea verticale



Signor Rettore,
nella stretta cisterna che ella chiama "pensiero", i raggi spirituali imputridiscono come la paglia.
Basta coi giochi di parole, cogli artifici di sintassi, le acrobazie di formule, bisogna ora trovare la grande Legge del cuore, la Legge che non sia una Legge, una prigione, ma una guida per lo Spirito smarrito nel suo stesso labirinto. Più in là di dove possa giungere la scienza, là dove i fili della ragione si spezzano contro nuvole, ecco il labirinto, punto centrale ove convergono tutte le forze dell’essere, le nervature ultime dello spirito. In quel dedalo di muraglie mobili e continuamente spostate, al di fuori di tutte le forme conosciute di pensiero, il nostro spirito sì muove, spiando i suoi movimenti più segreti e più spontanei, quelli che possiedono una impronta di rivelazione, un vento venuto da lontano, sceso dal cielo.
Ma la razza dei profeti si è estinta. L’Europa si cristallizza, si mummifica lentamente sotto le bende delle sue frontiere, delle sue officine, dei suoi tribunali, delle sue università. Lo Spirito congelato scricchiola fra gli strati minerali che si serrano su di lui. La colpa è dei vostri sistemi ammuffiti, della vostra logica per la quale 2 e 2 fanno 4, l’errore è in voi Rettori, impigliati nella rete dei sillogismi. Fabbricate ingegneri, magi strati, medici a cui sfuggono veri misteri del corpo, le leggi cosmiche dell’essere; falsi saggi che non vedono nell’oltreterra, filosofi che pretendono di ricostruire lo Spirito. Il più piccolo atto della creazione spontanea è un mondo più complesso e più rivelatore di qualsiasi metafisica. Lasciateci perdere, Signori; voi non siete altro che usurpatori. Con quale diritto pretendete di canalizzare l’intelligenza, di conferire i brevetti dello Spirito?
Non sapete nulla dello Spirito, ignorate le sue ramificazioni più nascoste ed essenziali, quelle impronte fossili così vicine alle scaturigini di noi stessi, quelle tracce che a volte mettono in luce nei giacimenti più oscuri dei nostri cervelli.
In nome stesso della vostra logica vi diciamo:
La vita puzza, Signori.
Guardate un istante le vostre facce, considerate i vostri prodotti. Attraverso il setaccio dei vostri diplomi passa una gioventù scheletrita, perduta. Siete la piaga di un mondo, Signori, e tanto peggio per quel mondo; ma che esso almeno non si creda di governare l’umanità.

Antonin Artaud

giovedì 29 agosto 2013

Mondi Invisibili


Perché noi non abbiamo da combattere solo contro cose puramente umane, ma contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro gli spiriti del male sparsi nell'aria.

San Paolo, Efesini 6,12

giovedì 7 marzo 2013

Cosmic Tree


"Non sapete, dunque, e non capite che voi, tutti gli angeli, tutti gli arcangeli, gli dèi, i signori, tutti gli arconti, tutti i grandi invisibili, tutti quelli (del luogo) di mezzo, quelli dell'intero luogo della destra, tutti i grandi delle emanazioni della luce e tutta la loro gloria, (non capite) che tutti voi insieme provenite da un'unica e identica pasta, che tutti voi provenite dalla stessa miscela?".

Pistis Sophia

lunedì 4 febbraio 2013

Le Sfingi


Atreiu si era avvicinato fino a cinquanta passi dalla porta di pietra. Era assai più gigantesca di quanto se la fosse figurata vedendola in lontananza. Dietro di essa si stendeva un'immensa pianura completamente deserta, che non offriva allo sguardo alcun punto di riferimento, così che l'occhio pareva precipitare nel vuoto. Davanti alla porta e fra i due pilastri, Atreiu vide innumerevoli teschi e ossa, i resti dei più disparati abitanti di Fantàsia che avevano tentato di oltrepassare quella soglia ed erano stati bloccati dallo sguardo delle Sfingi. 

Michael Ende. La storia infinita.

lunedì 28 gennaio 2013

ONIRICO

opera di Moebius


"...forse le cose che perdo sempre finiscono da qualche parte, in qualche fiaba o nei sogni, o...i sogni e le fiabe in realtà sono fatte dalle cose, fisiche e non, perse o dimenticate dalla gente; forse è per questo che mi piacciono tanto e fuggo spesso la realtà, per ritrovare ciò che ho perso. Ma se tutto è davvero così e tu sembri uscire da un sogno, allora, forse da qualche parte, in un altro tempo ti ho perso e oggi in questa favola, ti ritrovo."
Reves